Paul Gees
Nato nel 1949 ad Aalst, in Belgio, Paul Gees è cresciuto in un ambiente artistico, poiché suo padre era un rinomato fotografo. Ha studiato architettura d’interni tra il 1969 e il 1973 alla Sint-Lukas School of Art di Bruxelles. Paul Gees è stato uno degli artisti chiave che hanno affrontato e rinnovato la produzione scultorea in Belgio, introducendo in essa un senso di precaria instabilità ed effimerità che rifletteva la stessa inquietudine sociale dell’ambiente culturale sulla scia delle rivolte studentesche del 1968.
Dopo la laurea, Gees ha iniziato a lavorare e a esporre le sue opere presso il Centro per l’innovazione sociale di Aalst. In questo primo periodo della sua carriera, Gees era rimasto impressionato dalle nuove direzioni dell’arte che gli erano state aperte nel 1972 da documenta 5. Qui incontra Fluxus, la performance, la Land Art e la Minimal Art e, soprattutto, l’Arte Povera. Egli stesso cita Richard Serra e Carl André come grandi esempi, ma Gees ha di fatto creato un mondo tutto suo. I suoi materiali preferiti si confrontano ripetutamente con forze primarie.
Sono pochi gli artisti che hanno un’opera così coerente come quella di Paul Gees. Dall’inizio degli anni ’80, le sue sculture esplorano un unico tema: la tensione.
A partire dal 1976 Paul Gees ha lavorato sia alla performance art che alla scultura. Con il sostegno della galleria New Reform di Roger D’Hondt, nell’ottobre 1978 realizza l’opera di apertura del Performance Art Festival nella Beursschouwburg di Bruxelles. Contemporaneamente, realizza quelle che chiama “sculture ambientali”: interventi paesaggistici o installazioni realizzate con materiali naturali di base, come fieno, pietre di ardesia, tronchi d’albero e legno tagliato, che si impegnano in un discorso sociale.
Sempre più spesso il suo lavoro è diventato meno esplicitamente politico, orientandosi verso un’esplorazione più sfumata e intelligente del valore politico e culturale dei materiali, sia naturali che artificiali, nel momento in cui vengono inseriti nell’ambiente costruito.
Nato nel 1949 ad Aalst, in Belgio, Paul Gees è cresciuto in un ambiente artistico, poiché suo padre era un rinomato fotografo. Ha studiato architettura d’interni tra il 1969 e il 1973 alla Sint-Lukas School of Art di Bruxelles. Paul Gees è stato uno degli artisti chiave che hanno affrontato e rinnovato la produzione scultorea in Belgio, introducendo in essa un senso di precaria instabilità ed effimerità che rifletteva la stessa inquietudine sociale dell’ambiente culturale sulla scia delle rivolte studentesche del 1968.
Dopo la laurea, Gees ha iniziato a lavorare e a esporre le sue opere presso il Centro per l’innovazione sociale di Aalst. In questo primo periodo della sua carriera, Gees era rimasto impressionato dalle nuove direzioni dell’arte che gli erano state aperte nel 1972 da documenta 5. Qui incontra Fluxus, la performance, la Land Art e la Minimal Art e, soprattutto, l’Arte Povera. Egli stesso cita Richard Serra e Carl André come grandi esempi, ma Gees ha di fatto creato un mondo tutto suo. I suoi materiali preferiti si confrontano ripetutamente con forze primarie.
Sono pochi gli artisti che hanno un’opera così coerente come quella di Paul Gees. Dall’inizio degli anni ’80, le sue sculture esplorano un unico tema: la tensione.
A partire dal 1976 Paul Gees ha lavorato sia alla performance art che alla scultura. Con il sostegno della galleria New Reform di Roger D’Hondt, nell’ottobre 1978 realizza l’opera di apertura del Performance Art Festival nella Beursschouwburg di Bruxelles. Contemporaneamente, realizza quelle che chiama “sculture ambientali”: interventi paesaggistici o installazioni realizzate con materiali naturali di base, come fieno, pietre di ardesia, tronchi d’albero e legno tagliato, che si impegnano in un discorso sociale.
Sempre più spesso il suo lavoro è diventato meno esplicitamente politico, orientandosi verso un’esplorazione più sfumata e intelligente del valore politico e culturale dei materiali, sia naturali che artificiali, nel momento in cui vengono inseriti nell’ambiente costruito.