Marc Camille Chaimowicz
Marc Camille Chaimowicz (1947, FR) è un artista contemporaneo londinese le cui opere si collocano a cavallo tra la pratica del design e l’arte installativa. Chaimowicz è nato nel 1947 nella Parigi del dopoguerra da padre ebreo polacco e madre cattolica francese. La famiglia si trasferisce in Inghilterra quando l’artista ha otto anni e si stabilisce a Londra, dove tuttora vive e lavora
All’inizio degli anni ’70 Chaimowicz ha iniziato a creare ambienti in cui i visitatori potevano bere e conversare. Seguendo la sua “filosofia del mobile” non gerarchica, Chaimowicz colloca in uno spazio pezzi di arredamento, progettati da lui stesso o da altri, e li combina con tessuti, carte da parati e tappeti. Attraverso i suoi spazi, Chaimowicz interroga le nozioni di intimità e le riformula come stati d’animo. Fondendo le qualità estetiche e pratiche degli oggetti nei suoi spazi, li rende ambigui: le sedie diventano sculture e i visitatori si siedono sulle sculture come se fossero sedie. Il lavoro di Chaimowicz solleva domande sulle dicotomie pubblico-privato, sui confini tra arte e design e sulle distinzioni intrinseche tra cultura accademica e popolare.
Marc Camille Chaimowicz (1947, FR) è un artista contemporaneo londinese le cui opere si collocano a cavallo tra la pratica del design e l’arte installativa. Chaimowicz è nato nel 1947 nella Parigi del dopoguerra da padre ebreo polacco e madre cattolica francese. La famiglia si trasferisce in Inghilterra quando l’artista ha otto anni e si stabilisce a Londra, dove tuttora vive e lavora
All’inizio degli anni ’70 Chaimowicz ha iniziato a creare ambienti in cui i visitatori potevano bere e conversare. Seguendo la sua “filosofia del mobile” non gerarchica, Chaimowicz colloca in uno spazio pezzi di arredamento, progettati da lui stesso o da altri, e li combina con tessuti, carte da parati e tappeti. Attraverso i suoi spazi, Chaimowicz interroga le nozioni di intimità e le riformula come stati d’animo. Fondendo le qualità estetiche e pratiche degli oggetti nei suoi spazi, li rende ambigui: le sedie diventano sculture e i visitatori si siedono sulle sculture come se fossero sedie. Il lavoro di Chaimowicz solleva domande sulle dicotomie pubblico-privato, sui confini tra arte e design e sulle distinzioni intrinseche tra cultura accademica e popolare.