Lucy Stein

Nata nel 1979 a Oxford, Lucy Stein è diventata un personaggio pittoresco, vivido e atipico, con uno stile che incarna appieno la commistione di stili ed estetiche a cui è soggetta la scena artistica contemporanea.

Lavorando tra pittura, performance e film, Lucy Stein si basa su un impegno con la pittura modernista britannica, la teoria femminista e la letteratura femminile. L’artista descrive il suo linguaggio pittorico non tanto come un gioco postmoderno con i codici visivi, quanto come un’estrapolazione del rapporto di una pittrice contemporanea con le tradizioni pittoriche. Alla storia personale e alla storia dell’arte viene attribuito lo stesso significato e la relazione mimetica tra le artiste e il paesaggio lega le idee.

Crescendo la sua espressività nel corso degli anni, l’opera della Stein si è spostata verso un approccio più trasversale al simbolismo, e di conseguenza si è impegnata in un’impostazione più ludica e poco seria, in cui l’artista si è potuta concedere di portare il suo lavoro a uno stadio nevrotico, saturando costantemente i toni del colore ed esaltando le sue derivazioni psichiatriche e a doppio taglio del corpo e dell’anima umana. 

Nata nel 1979 a Oxford, Lucy Stein è diventata un personaggio pittoresco, vivido e atipico, con uno stile che incarna appieno la commistione di stili ed estetiche a cui è soggetta la scena artistica contemporanea.

Lavorando tra pittura, performance e film, Lucy Stein si basa su un impegno con la pittura modernista britannica, la teoria femminista e la letteratura femminile. L’artista descrive il suo linguaggio pittorico non tanto come un gioco postmoderno con i codici visivi, quanto come un’estrapolazione del rapporto di una pittrice contemporanea con le tradizioni pittoriche. Alla storia personale e alla storia dell’arte viene attribuito lo stesso significato e la relazione mimetica tra le artiste e il paesaggio lega le idee.

Crescendo la sua espressività nel corso degli anni, l’opera della Stein si è spostata verso un approccio più trasversale al simbolismo, e di conseguenza si è impegnata in un’impostazione più ludica e poco seria, in cui l’artista si è potuta concedere di portare il suo lavoro a uno stadio nevrotico, saturando costantemente i toni del colore ed esaltando le sue derivazioni psichiatriche e a doppio taglio del corpo e dell’anima umana.