Ettore Spalletti
Ettore Spalletti (1940-2019) è nato a Cappelle sul Tavo (Pescara) dove ha trascorso tutta la vita. Ha iniziato la sua carriera quando l’Arte Povera stava rivoluzionando la cultura visiva in Italia e altrove. Spalletti ha sviluppato una voce singolare e solitaria e un corpus di opere che supera qualsiasi movimento che circoscrive un artista a confini regionali o ideologici. Il vocabolario formale di Spalletti ha sempre fuso e bilanciato pittura e scultura, forma e colore, spazio interno ed esterno. Ogni opera è il risultato di un processo meditativo ma rigoroso di applicazione di uno strato di colore alla stessa ora di ogni giorno, per catturare un tono specifico che richiama un’ora, una stagione e il tempo.
Spalletti è stato una figura fondamentale del Minimalismo italiano e del movimento dell’Arte Povera, esplorando nella sua pratica la geometria, la precisione e il potere spirituale di materiali semplici. Nelle sue forme colonnari dipinte estremamente semplici e nei suoi dipinti monocromatici, Spalletti suggerisce contemporaneamente strutture classiche ed esplora le qualità formali della pittura. Privilegiando la tecnica dell’impasto della pittura italiana tradizionale per la profondità del colore e la possibilità di ottenere texture superficiali estremamente riflettenti, Spalletti applica la pittura al marmo e ad altri materiali grezzi per creare dipinti tridimensionali luminosi e sublimi.
Spalletti ha partecipato alla Biennale di Venezia (1982, 1993, 1995 e 1997) e a documenta VII (1982), documenta IX (1992). Nel 2010, Spalletti è stato insignito del Premio Terna per l’arte contemporanea.
Ettore Spalletti (1940-2019) è nato a Cappelle sul Tavo (Pescara) dove ha trascorso tutta la vita. Ha iniziato la sua carriera quando l’Arte Povera stava rivoluzionando la cultura visiva in Italia e altrove. Spalletti ha sviluppato una voce singolare e solitaria e un corpus di opere che supera qualsiasi movimento che circoscrive un artista a confini regionali o ideologici. Il vocabolario formale di Spalletti ha sempre fuso e bilanciato pittura e scultura, forma e colore, spazio interno ed esterno. Ogni opera è il risultato di un processo meditativo ma rigoroso di applicazione di uno strato di colore alla stessa ora di ogni giorno, per catturare un tono specifico che richiama un’ora, una stagione e il tempo.
Spalletti è stato una figura fondamentale del Minimalismo italiano e del movimento dell’Arte Povera, esplorando nella sua pratica la geometria, la precisione e il potere spirituale di materiali semplici. Nelle sue forme colonnari dipinte estremamente semplici e nei suoi dipinti monocromatici, Spalletti suggerisce contemporaneamente strutture classiche ed esplora le qualità formali della pittura. Privilegiando la tecnica dell’impasto della pittura italiana tradizionale per la profondità del colore e la possibilità di ottenere texture superficiali estremamente riflettenti, Spalletti applica la pittura al marmo e ad altri materiali grezzi per creare dipinti tridimensionali luminosi e sublimi.
Spalletti ha partecipato alla Biennale di Venezia (1982, 1993, 1995 e 1997) e a documenta VII (1982), documenta IX (1992). Nel 2010, Spalletti è stato insignito del Premio Terna per l’arte contemporanea.