Etel Adnan

Poetessa, scrittrice di racconti, saggista e artista, Etel Adnan è nata a Beirut nel 1925 da padre siriano musulmano e madre greca cristiana. È cresciuta tra i paesaggi del Libano e della Siria prima di trasferirsi per un periodo in Francia e poi in America. Ha studiato filosofia alla Sorbona di Parigi e, a metà degli anni Cinquanta, si è recata negli Stati Uniti per studiare filosofia alla U.C. Berkeley e ad Harvard.

Le opere di Adnan fanno parte di numerose collezioni private e musei di tutto il mondo, tra cui: il Royal Jordanian Museum, il Museo d’Arte Moderna di Tunisi, il Moderna Museet di Stoccolma, Svezia, il Sursock Museum di Beirut, l’Institut du Monde Arabe di Parigi, il British Museum di Londra, la World Bank Collection e il National Museum for Women in the Arts di Washington DC.

Profondamente innamorata della natura e della sua originale simbiosi con la nostra esistenza, Adnan dipinge paesaggi senza figure umane. Cercando di rappresentare solo la bellezza fisica dell’universo e l’intenso legame che ha con esso, l’artista esegue i suoi dipinti con tratti chiari e sicuri. I colori, decisi e allo stesso tempo sfumati, danno un senso di permanenza alla tela. Il tratto, il segno, la scrittura che tornano come un leitmotiv nella sua opera, sono conseguentemente anche al centro dell’esposizione. Da New York a Beirut, da Sausalito a Parigi, i suoi lavori traggono ispirazione dalle città, dai paesaggi che Adnan incontra e attraversa. Straniera ovunque senza mai essere un’esule, l’artista, che ha vissuto intensamente il XX secolo in un presente incessante, racconta nei suoi scritti come i luoghi e le lingue abbiano fatto sbocciare la sua opera poetica e pittorica.

È morta il 14 novembre 2021.

Poetessa, scrittrice di racconti, saggista e artista, Etel Adnan è nata a Beirut nel 1925 da padre siriano musulmano e madre greca cristiana. È cresciuta tra i paesaggi del Libano e della Siria prima di trasferirsi per un periodo in Francia e poi in America. Ha studiato filosofia alla Sorbona di Parigi e, a metà degli anni Cinquanta, si è recata negli Stati Uniti per studiare filosofia alla U.C. Berkeley e ad Harvard.

Le opere di Adnan fanno parte di numerose collezioni private e musei di tutto il mondo, tra cui: il Royal Jordanian Museum, il Museo d’Arte Moderna di Tunisi, il Moderna Museet di Stoccolma, Svezia, il Sursock Museum di Beirut, l’Institut du Monde Arabe di Parigi, il British Museum di Londra, la World Bank Collection e il National Museum for Women in the Arts di Washington DC.

Profondamente innamorata della natura e della sua originale simbiosi con la nostra esistenza, Adnan dipinge paesaggi senza figure umane. Cercando di rappresentare solo la bellezza fisica dell’universo e l’intenso legame che ha con esso, l’artista esegue i suoi dipinti con tratti chiari e sicuri. I colori, decisi e allo stesso tempo sfumati, danno un senso di permanenza alla tela. Il tratto, il segno, la scrittura che tornano come un leitmotiv nella sua opera, sono conseguentemente anche al centro dell’esposizione. Da New York a Beirut, da Sausalito a Parigi, i suoi lavori traggono ispirazione dalle città, dai paesaggi che Adnan incontra e attraversa. Straniera ovunque senza mai essere un’esule, l’artista, che ha vissuto intensamente il XX secolo in un presente incessante, racconta nei suoi scritti come i luoghi e le lingue abbiano fatto sbocciare la sua opera poetica e pittorica.

È morta il 14 novembre 2021.