Enrico Castellani

Enrico Castellani nasce il 4 agosto 1930 a Castelmassa (Rovigo), un piccolo paese del Polesine. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera e nel 1952 si trasferisce a Bruxelles dove studia pittura all’Académie Royale des Beaux-Arts e dove, nel 1956, consegue la laurea in architettura presso l’Ecole Nationale Supérieure de la Cambre. Nello stesso anno torna a Milano, dove lavora nello sudio dell’architetto Buzzi fino al 1963. Nel 1959 con Piero Manzoni fonda la rivista “Azimuth” e la Galleria Azimut, esordendo nell’ambiente artistico con un impegno non solo teorico ma anche organizzativo. È sempre nel 1959 che Castellani realizza la sua prima superficie a rilievo, dando vita ad una poetica che sarà la sua cifra stilistica costante e rigorosa e definendo ciò che la critica ha chiamato “ripetizione differente”. Da allora il suo procedere continua a svilupparsi nell’ambito dell’estroflessione, ma nella sua compatta e coerente produzione troviamo alcune opere che si discostano nettamente dalle superfici a rilievo, rivelando molto su temi cari a Castellani quali il tempo, il ritmo e lo spazio.
Dal suo esordio sino ad oggi si susseguono una serie di importanti esposizioni in spazi pubblici e privati. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1964, nel 1966, nel 1984 e nel 2003.
Castellani ha vissuto e lavorato a Celleno, fino ai suoi ultimi giorni. Muore il 1 dicembre 2017.

Enrico Castellani nasce il 4 agosto 1930 a Castelmassa (Rovigo), un piccolo paese del Polesine. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera e nel 1952 si trasferisce a Bruxelles dove studia pittura all’Académie Royale des Beaux-Arts e dove, nel 1956, consegue la laurea in architettura presso l’Ecole Nationale Supérieure de la Cambre. Nello stesso anno torna a Milano, dove lavora nello sudio dell’architetto Buzzi fino al 1963. Nel 1959 con Piero Manzoni fonda la rivista “Azimuth” e la Galleria Azimut, esordendo nell’ambiente artistico con un impegno non solo teorico ma anche organizzativo. È sempre nel 1959 che Castellani realizza la sua prima superficie a rilievo, dando vita ad una poetica che sarà la sua cifra stilistica costante e rigorosa e definendo ciò che la critica ha chiamato “ripetizione differente”. Da allora il suo procedere continua a svilupparsi nell’ambito dell’estroflessione, ma nella sua compatta e coerente produzione troviamo alcune opere che si discostano nettamente dalle superfici a rilievo, rivelando molto su temi cari a Castellani quali il tempo, il ritmo e lo spazio.
Dal suo esordio sino ad oggi si susseguono una serie di importanti esposizioni in spazi pubblici e privati. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1964, nel 1966, nel 1984 e nel 2003.
Castellani ha vissuto e lavorato a Celleno, fino ai suoi ultimi giorni. Muore il 1 dicembre 2017.