Benoît Maire
Nato nel 1968 a Pessac (Francia), Benoît Maire ha conseguito il diploma DNSEP presso la Villa Arson di Nizza e un master in Filosofia presso la Sorbona di Parigi 1. Nel 2017, Benoît Maire ha vinto il premio “1% artistique” di MÉCA (un progetto realizzato dalla regione Nouvelle-Aquitaine, in Francia), con la sua opera Un détail (Un dettaglio), una scultura in bronzo che rappresenta la metà della testa di Hermes.
Nel lavoro di Benoît Maire, la materia non è solo fisica: è anche teorica. Arte e filosofia sono inseparabili. I concetti elaborati da Lyotard, Agamben, Bataille o Lacan inondano le sue opere come le sostanze fisiche. Se è la distinzione tra natura e cultura a essere messa in discussione, Benoît Maire è anche interessato alle qualità intrinseche degli oggetti, che sceglie per il loro potere enigmatico.
Benoît Maire può essere descritto come un filosofo visivo, che trae ispirazione da una serie di discipline tra cui la storia, la storia dell’arte, la filosofia, la psicoanalisi, o anche la matematica, la geometria e la mitologia. Utilizzando assiomi filosofici, eventi storici e forme obsolete della storia dell’arte, l’artista sviluppa performance, organizza dibattiti e utilizza oggetti, dipinti, disegni e film per creare le proprie mostre. Il lavoro di Maire è un rompicapo in cui la qualità enigmatica degli oggetti – prodotti dall’artista stesso o da altri – vede la loro origine incerta abbinata alla loro sconcertante giustapposizione.
Il rapporto unico che intesse tra forma plastica e filosofia come estensione dell’arte concettuale fa di Benoît Maire uno degli artisti più importanti della sua generazione sulla scena europea. Da diversi anni la sua ricerca si concentra sulla questione della misura, proponendo un’allegoria filosofica come calcolo tra l’uomo e il suo ambiente.